Mi occupo di marketing online a partire da due domande e un invito: chiediti cosa sai fare e cosa ti piace fare, poi inizia a raccontarlo. Non è facile rispondere, e mentre cerco di farlo condivido il mio racconto qui, con video e parole.

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Un anno di riflessioni racchiuso in un post non particolarmente costruttivo – ma che avevo voglia di condividere.
Il post in cui dico dove stiamo andando, secondo me.
Ecco come nascono i miei contenuti: con una domanda (cosa abbiamo in comune?) e una consapevolezza (che la banalità è una miniera d'oro)
Solo se le regole del gioco sono chiare (e queste solo le regole che avrei dovuto chiarire io)
L'alternativa all'ansia è prima di tutto togliere dal rientro le cose che ti mettono in ansia (ma va?). Che per me ha voluto dire tre cose.
Capisci che può funzionare quando, al minimo, hai fatto pace con questi punti.
I sondaggi sono tanto popolari quanto pericolosi
La prima cosa da dire è che il fare esperienza non dipende (solo) dagli altri. Non puoi aspettare che l'esperienza ti cada dal cielo, devi tirarti su le maniche e andare a cercartela.
Quanto devi investire? Puoi creare un video corso usando solo una webcam?
E inoltre: ha ancora senso usare i social?
Una lista non metodica né esauriente
La conversazione sta già avvenendo: o ti unisci oppure quella conversazione va avanti senza di te. (Che va benissimo, ma dopo non te ne puoi lamentare).
I corsi che mi piacciono sono quelli che ti sfidano, che ti invitano a fare un salto che da solo non avresti mai fatto.
dove per me «buona» vuol dire: seguita, attesa, e che aiuti a vendere. Leggete fino in fondo: c'è un invito per voi.
L'algoritmo cambia, di nuovo. Qui racconto quali sono le conseguenze per chi ha una piccola attività.
Non è il numero di ore lavorate a fare di un lavoratore un professionista
La mia tradizionale lista di fine anno, da leggere con pandoro e bollicine.
E che ho fatto pure io