Autoanalisi per Pagine Facebook (video)

Due cose da fare subito per capire se stai usando Facebook come una vetrina – e in tal caso: ARGH!

Eccomi con un altro video di Prima Impressione: questa volta si parla del fatto che una Pagina Facebook non è una vetrina, che se la usi come se lo fosse stai sbagliando, ma che puoi correggere il tiro. (Per chi legge da newsletter, il link al video è qui.)

Protagonista del video è il piccolo business di Alessandra Arturo, una fashion designer che disegna bellissime borse di pelle, date un occhio perché vale la pena.

Classifica i post

«Usare Facebook come una vetrina» è un’espressione che uso per indicare un uso improprio del mezzo Facebook, e più in particolare per descrivere quella tendenza a pubblicare tanti contenuti promozionali e pochi contenuti che tengano conto del fatto che Facebook è un social media, quindi bisognerebbe usarlo, prima di tutto, per chiacchierare con i propri fan, per costruire o rafforzare una relazione.

Capire se stai usando Facebook come una vetrina oppure no è difficile, perché analizzare da soli la propria strategia di contenuti richiede una bella dose di distacco e di allenamento. Il mio consiglio quindi è partire con le cose semplici e fare, per prima cosa, una bella classificazione dei post: io di solito uso tre categorie, ma per semplicità qui possiamo ridurle a due.

L’esercizio è semplice: si guarda la propria Pagina Facebook e si dividono i post pubblicati fino ad ora in due categorie: da una parte i contenuti promozionali, dall’altra i contenuti non promozionali – dove per «contenuto promozionale» si intende qualsiasi contenuto in cui si parla di te e del tuo business.

Lavora su cosa interessa a loro e su cosa piace a te

A questo punto dovresti avere davanti agli occhi una situazione abbastanza chiara: da questo esercizio si capisce subito se la tua comunicazione è troppo sbilanciata verso contenuti promozionali – e di solito è proprio così.

Per maggiore chiarezza specifico che i contenuti non promozionali sono tutti quei contenuti che piacciono e interessano al tuo pubblico e che da parte tua sono completamente disinteressati, perché non richiedono di dare attenzione a te o ai tuoi prodotti o ai tuoi canali di comunicazione. Nei contenuti non promozionali non c’è una call to action che invita ad andare sul tuo sito o a iscriversi a una newsletter o a usare un codice sconto.

I contenuti non promozionali sono più difficili da pensare e da produrre perché presuppongono che tu sappia cosa interessa al tuo pubblico.

E sul tema dell’interesse (il loro, ma anche il tuo, a cui vengo tra poco) puoi fare due cose:

  • la prima è andare dentro gli Insights, nella sezione «post», dentro alla tabella di tutti i post pubblicati, e riordinare i post a seconda della loro reach: così vedi per primi i post che hanno funzionato di più, e capisci di conseguenza quali sono i temi e i tipi di contenuti che potrebbero interessare. (Nel video c’è il percorso da seguire per raggiungere questa tabella).
  • la seconda cosa, ed è qui che subentrano le cose che piacciono e che interessano a te, è sperimentare sempre: fare delle prove, prendere spunto dai più bravi (intesi come quelli che tu pensi siano i più bravi). Spesso ci si arena su un formato che funziona, ma questa è la ricetta garantita per la noia, tua e di chi ti segue. Prova a fare cose diverse: a pubblicare delle gif, a girare dei video in diretta, a parlare del tuo dietro le quinte. È importante prendere ispirazione soprattutto da chi non è nel tuo stesso settore, così sei sicuro di portare una ventata di aria fresca, di non ripetere cose già viste e straviste.

Come sempre l’argomento è enorme e difficilmente esauribile in un video così breve, quindi lo ricordo: per tutto il resto c’è Guido. Che tra l’altro è in sconto al 50% fino a martedì 29 novembre (cioè domani). Affrettatevi ;)

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