Come organizzare il proprio tempo da freelance

Dopo anni di to do list – la prima l'avrò fatta al liceo, l'ultima ieri mattina – ho capito che con me gli elenchi di cose da fare non funzionano.

Dopo anni di to do list – la prima l’avrò fatta al liceo, l’ultima ieri mattina – ho capito che con me gli elenchi di cose da fare non funzionano. Ho tentato con qualsiasi metodo (da carta-e-penna ai siti alle app) e poi al grido di meglio tardi che mai ieri sera mi sono guardata allo specchio e l’ho ammesso: così non funziona.

Non posso scrivere le cose che voglio fare su un foglio, perché finisco per compilare un papiro. Non posso prevedere il numero di ore che userò per un lavoro, perché magari si tratta di «avere un’idea» più che attuarla. E soprattutto: non posso essere frustrata da quella sensazione di incompiuto che ultimamente caratterizza le mie giornate.

Dunque ho girato la frittata: non so scrivere le cose che voglio fare, ma so bene che cosa voglio ottenere a fine giornata. Che è ben diverso. Quindi ho fatto una prova: ho diviso un foglio in due parti, nella prima metà ho scritto «People» e nella seconda «Result». Cinque minuti di concentrazione e avevo davanti una lista di cose da ottenere per ognuno dei lavori che sto facendo.

Funziona perché spesso il risultato non ha nulla a che vedere con le cose-da-fare – e quindi non può entrare in una to do list. Ad esempio, un risultato può essere «fissare una riunione» o «fare capire a X che quella è un’idea di merda». Queste sono azioni che impegnano ore di duro lavoro, e che vanno considerate.

Sono molto soddisfatta, e condivido qui la mia scoperta. Ma se avete suggerimenti scrivetemi, sono curiosa di sapere come organizzate il vostro tempo, e magari imparare da voi.

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