C’è una mia amica musicista che per lavoro dà lezioni di cucina. Un’altra ha studiato storia dell’arte e organizza workshop sull’integrazione tra culture. E poi c’è il laureato in lettere che lavora come informatico, e la biologa che si occupa di marketing online.
Queste persone sono accomunate da due cose: nessuno di loro fa il lavoro per cui ha studiato, e tutti loro sono bravi – molto bravi – nelle rispettive professioni.
La differenza tra conoscenze e competenze è sostanziale. La prima è la somma di nozioni, la seconda è la somma di esperienze.
Il sistema italiano (dell’istruzione e del lavoro) si fonda sulle conoscenze, ma se devo sceglierne io preferisco le esperienze. Credo che sarebbe una società migliore se tutti facessimo lavori per cui siamo competenti.