Tre cose che mancano sui siti web

Mi sono limitata a tre cose, e le argomento per bene: spero di convincervi a inserirle.

La premessa è che in questi ultimi mesi ho visitato molti siti, e che l’ho fatto da potenziale cliente: stavo selezionando dei fornitori per Guido, quindi mi sono ritrovata a fare parecchia ricerca online. Durante questa ricerca non ho potuto fare a meno di notare che spesso nei siti mancano delle informazioni che servirebbero tanto a un potenziale cliente.

Per prima cosa mi sono fatta un’analisi di coscienza, sono corsa a vedere se quelle informazioni le stavo omettendo anche io. Per seconda cosa ci scrivo su un post, così se volete potete farvi un’analisi di coscienza – e di sito – pure voi. Sto parlando di siti di consulenti che offrono servizi vari, quindi la lista vi serve specialmente se rientrate in questa categoria.

Prezzi

Partiamo da un mio cavallo di battaglia: sui siti mancano i prezzi, e ok, ormai sembra che lo sappiano tutti ma invece non è così, quindi non mi stancherò mai di dirlo, i prezzi bisogna metterli. Bisogna metterli per almeno due buoni motivi.

Il primo è che i prezzi in chiaro ti aiutano a fare selezione clienti: ti vedo, mi piaci, scopro che posso permettermi i tuoi servizi, ti scrivo e possiamo già passare al sodo. Ti vedo, mi piaci, scopro che non posso permettermi i tuoi servizi, passo oltre e nessuno dei due perde tempo.

Il secondo motivo è che con i prezzi il sito diventa un vero strumento commerciale. Con sito come strumento commerciale intendo: il tuo sito non si limita a fare il biglietto da visita, ma mi dà delle informazioni che riguardano il prevendita. In questo senso è importante sapere che il prezzo non è solo un numero, è comunicazione: mi dice qual è il tuo posizionamento, chiarisce l’offerta, mi mette nelle condizioni di valutare seriamente l’acquisto.

Due casi tra tutti mi dispiacciono di più. Il primo è quando i prezzi mancano perché pensi che esporli sia svilente. È il caso, per esempio, dei fotografi (e non parlo di quelli che lavorano con i giornali, ma di quelli che si rivolgono a persone come me), che spesso dicono «io faccio arte, dichiarare il prezzo svilisce il mio lavoro». Fratello: nessuno dice il contrario, ma parliamo un attimo di questa arte: si tratta di lavoro oppure no? Se sì tira fuori i prezzi e fammi valutare se comprare.

Il secondo caso che mi dispiace è quando i prezzi non vengono messi «perché altrimenti i concorrenti li scoprono». Davvero? Davvero nel 2016 pensi che i concorrenti non sappiano come altro scoprire i tuoi prezzi se non andando sul tuo sito? Eddai, su.

Cosa fai

Davo per scontato che al minimo sui vari siti che ho visitato avrei trovato una descrizione chiara di quali erano i servizi offerti: perché va bene che sei grafico, ma in pratica, cos’è che fai? Ho scoperto che dare le cose per scontate è superficiale.

Io la distinzione tra graphic designer, art director, visual designer non l’ho mai capita. E se ho bisogno di un logo non so cosa devo cercare: quindi o a un certo punto trovo la parola «logo» sul tuo sito, oppure penso che tu non fai i loghi. Ivan dice sempre che io visito i siti in modo strano, e non so se questo c’entra, però secondo me sono in tanti là fuori a non capire le cose se non le dici proprio chiare e cristalline.

Se poi vogliamo parlare dell’eccellenza: l’eccellenza sarebbe che eventualmente mi dicessi anche che cosa non fai. Specie se usi un job title un po’ vago, sarebbe bello che mi evitassi la figura di mandarti una mail chiedendo cose che non ti riguardano manco un po’.

Ultimamente mi trovo spesso a citare un pezzo di Demian Farnworth che dice che i lettori sono stupidi, e lo faccio di nuovo ora. Io sono stupida, a quanto pare siamo in tanti a essere stupidi, quindi lo chiedo pubblicamente: queste sezioni «cosa faccio» scrivetele per noi stupidi, aiutateci a capire, parlate chiaro, avrete la nostra gratitudine eterna.

Come funziona

Qui entriamo nell’ambito delle cose più facoltative, che sarebbe tanto bello trovare e che basterebbe poco mettere. Che secondo me se le metti fai la differenza, e tante volte fare la differenza premia.

Partiamo dal presupposto che io sono introversa e pigra, e quando si tratta di spendere soldi divento precisina. Le tre cose si mixano in una combinazione letale: vorrei avere più informazioni possibile, ma non ho nessuna intenzione di alzare il telefono per averle (metti che poi mi trovo a parlare con degli estranei, per di più al telefono… non scherziamo). Quindi mi aspetto che sia il tuo sito a darmi informazioni precise e approfondite. A me non basta che tu dica «faccio i loghi», io devo sapere com’è che funziona il processo per avere un logo, almeno a grandi linee.

Quanti siamo a non voler alzare il telefono, e tra questi quanti sono i tuoi potenziali clienti? Non lo so. Ma di sicuro eliminare le barriere ed essere più accessibile che puoi ti premia.

E come dicevo basta poco: se oltre a scrivere un elenco dei servizi che offri mi dicessi com’è che funziona, di preciso e in pratica, ogni singolo servizio, conquisti il mio cuore. Questa cosa di spiegare per bene come funziona ogni servizio si fa scrivendo delle sales page, che come dice il nome sono pagine che ti aiutano a vendere, e non è un caso che si chiamino così.

Un impegno concreto

Avrei altri punti per questo post di cose che mancano nei siti (un calendario delle disponibilità? L’indicazione di come preferisci essere contattato?), ma rischia di diventare una lista di desideri per Babbo Natale, quindi mi fermo qui.

Le tre cose che ho descritto sono fattibili, secondo me con un po’ di impegno si possono aggiungere senza particolari problemi, così per fine anno possiamo avere tutti dei siti migliori: ecco, se non avevate ancora un buon proposito (anzi no: un impegno concreto) per l’inizio dell’anno scolastico, ora ce l’avete.

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