Questo è il mio ultimo post dell’anno: ho bisogno di un periodo di pausa, e dal 12 dicembre fino al 12 gennaio 2018 sarò offline.
Festeggio quindi in anticipo la chiusura del 2017, e lo faccio con un post che ormai è una tradizione: la lista di cose che hanno funzionato quest’anno (qui il 2014, 2015, 2016).
Avere chiare le mie esigenze
Nell’ultimo anno mi è stato fatto notare da un numero piuttosto alto di persone che sono esigente. Me l’hanno fatto notare con frasi ironiche come «ah, ti sai proprio accontentare», con frasi sinceramente stupite come «wow, hai un sacco di esigenze!», con consigli più o meno diretti come «ti consiglio di fare pilates/yoga/eccetera» – come se le mie esigenze fossero un problema da risolvere.
Al contrario, conoscere le mie esigenze è stata una risorsa, per due motivi:
- mi ha permesso di andarmi a prendere le cose di cui avevo bisogno, di go for it, come direbbero gli americani, senza girarci intorno. Di accorgermi quando una cosa non era giusta per me e di correggerla, cambiarla o abbandonarla, senza perdere tempo. Di essere connessa con me stessa.
- Mi ha permesso di lavorare in gruppo. Sia quando il gruppo è “tra pari”, sia quando stai delegando qualcosa a qualcuno, è importante avere chiare le proprie esigenze ed esprimerle in modo diretto. In queste situazioni dare voce alle proprie esigenze può risultare antipatico in un primo momento (le persone a cui va tutto bene sono più concilianti, almeno in apparenza), ma alla lunga ripaga: si creano rapporti più solidi, sinceri, trasparenti, duraturi.
Lavorare a ciò che importa
Il 2 gennaio 2017 Cecilia compieva un mese, io non avevo ancora capito che lei non era di passaggio – sarebbe proprio stata con noi da lì in poi! – e mentre mi stupivo della sua presenza mi chiedevo come avrei fatto a riprendere a lavorare.
Come previsto è stato un anno faticoso, le ore lavorative sono state sempre troppo poche rispetto alle cose da fare. Ma per lo stesso motivo è stato anche un anno positivo, che ci ha obbligati a scegliere: abbiamo due ore, facciamo questo o quello? Non c’è niente come la scarsità di tempo per far emergere le priorità.
Non posso dire che abbiamo lavorato meno e meglio, sarebbe un luogo comune. Abbiamo lavorato molto male per certi periodi dell’anno, e questo è dovuto a una marea di fattori.
Ma il lato positivo della faccenda è che abbiamo lavorato alle cose significative: per la prima volta nella nostra vita lavorativa Ivan ed io non abbiamo lasciato che le cose urgenti si prendessero tutto il nostro tempo. Nella scelta tra importante e urgente – una scelta che avremmo preferito non dover affrontare – ha vinto il primo. Ed è una buona notizia: l’urgente ti fa stare a galla, l’importante ti fa crescere.
Crescere senza paura
Sulla nascita della Figo snc e del nostro ufficio ho già detto molto: il 2017 è stato l’anno in cui ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti «è ora di diventare adulti» – e così abbiamo fondato una società e aperto un ufficio. La lezione che la Figo snc mi lascia nei suoi primi sette mesi di vita è che crescere è difficile, e se vuoi farlo in modo sano devi continuare a farti domande.
Qual è il nostro obiettivo per l’anno nuovo? Vogliamo davvero fare questa cosa o la stiamo facendo perché sembra la cosa più logica da fare? Che cosa ci stiamo a fare qui? Cosa ha funzionato, cosa no?
Questa è solo una breve lista delle domande che Ivan ed io ci facciamo continuamente, e a cui cerchiamo di rispondere senza paura, perché quando fai parlare la paura prendi decisioni sbagliate. O almeno, per noi è stato così fino a qui, ed è successo talmente spesso che ormai è legge.
Se ti muovi nel noto – perché l’ignoto ti spaventa – rischi di sbagliare. Se ti muovi nell’ignoto – e non smetti di farti domande – rischi di crescere.
Buona fine e buon inizio, miei cari.