Due settimane fa ho iniziato il processo che porta alla migrazione dal profilo personale alla Pagina Facebook e che, nel mio caso, si concluderà con la chiusura del profilo – per rimanere solo con la Pagina. Ci sono diversi aspetti di questo processo che hanno incuriosito un po’ di persone: dal «perché lo fai» a «ma una Pagina senza profilo non si può gestire» a «ma non ti dispiace perdere tutti i ricordi?». Provo a rispondere, in ordine sparso, in questo post.
Perché ho deciso di farlo
La faccenda della migrazione sembra un gesto estremo, in realtà non lo è affatto: è sempre stata nell’aria. Per spiegare questa cosa mi ci vuole un pippone, che trovate nei prossimi due paragrafi.
Dal momento in cui la mia vita da freelance ha iniziato a prendere il sopravvento sul resto della mia vita – fino a coincidere perfettamente con essa – ho iniziato a usare il mio profilo “per lavoro”. Non nel senso di usarlo a scopi commerciali rompendo le palle ai miei amici con le pubblicità delle mie attività (o almeno, spero di non averlo fatto). Ma nel senso di: ho parlato sempre più di cose collegate al mio lavoro, e sempre meno di cose che con il lavoro non avevano nulla a che vedere. E non era una forzatura: ero felice che fosse così, che la mia vita e il mio lavoro fossero una cosa sola. Da questo punto di vista parlare solo del mio lavoro era la cosa più naturale del mondo – non so se mi spiego.
Però sotto sotto sapevo che prima o poi le cose sarebbero cambiate. Un giorno sarei diventata grande, l’innamoramento tra me e il mio lavoro sarebbe maturato in una relazione seria, ognuno avrebbe reclamato i suoi spazi e i suoi tempi, nel rispetto delle reciproche esigenze. E in quel momento il mio profilo con il mio bel pulsante Segui non sarebbe stato adeguato: ci sarebbe voluto un altro spazio. Quel momento è adesso, e quello spazio, su Facebook, si chiama Pagina.
Come funziona la migrazione
Chiariamo subito le cose: quello che Facebook ti vende come migrazione e che le persone interpretano, appunto, come migrazione (e cioè: un mucchio di cose, siano esse pennuti o contenuti, che volano da un punto A a un punto B, per poi fare il nido nel punto B) non funziona propriamente come una migrazione, e contiene almeno due passaggi poco chiari.
Il primo dei problemi della migrazione è la call to action della schermata che avvia il processo. Se clicchi su “Inizia” in realtà non stai affatto iniziando il processo, ma lo stai facendo e basta.

La differenza è sostanziale, perché se fosse un “Inizia” ci sarebbero una serie di altri passaggi che ti consentirebbero a un certo punto di tornare indietro e annullare ciò che hai iniziato. Ma non è così: se clicchi su Inizia, BAM, ti trovi davanti la tua Pagina, preceduta dalla schermata qui sotto. Per questo propongo pubblicamente a Facebook di sostituire la voce “Inizia” con la voce “Fallo e basta”.

Il secondo problema è che Facebook ti dice che tutti i tuoi amici e follower diventeranno fan. Non è proprio così: io avevo 2000 contatti tra amici e follower, e la migrazione me ne ha trasferiti circa 700. Gli altri non sono fake né profili inattivi: semplicemente li ho persi. Ma pazienza: “se ami qualcosa lasciala andare, ritornerà da te se ti appartiene, e se non lo farà vuol dire che non è mai stata tua”. (Copio dalla mia Smemo delle medie).
C’è un periodo di interregno di Pagina e profilo: 14 giorni in cui puoi scegliere quali amici migrare e quali foto copiare dal profilo alla Pagina. Dopo quei 14 giorni ti rimane la possibilità di invitare i tuoi amici a mettere il like. Io ho scelto di invitare pochissime persone che non solo non erano state incluse nei 700 contatti copiati, ma che con buona probabilità sarebbero state interessate a seguire la Pagina.
Perché non mi preoccupo della reach
Dopo i 14 giorni di interregno le cose stanno così: hai lo stesso profilo di prima, e in più hai una Pagina in cui sono stati copiati buona parte dei contatti (e dei contenuti). Praticamente hai due copie della stessa cosa: potresti decidere di usare entrambi i canali, perché two is megl’ che one. Ma questa è una soluzione che nel mio caso non ha senso né che mi interessa percorrere, visti anche i motivi che mi hanno spinta a iniziare questo processo. Ecco perché ho deciso di chiudere il profilo e rimanere solo con la Pagina.
La domanda sorge spontanea: ma la reach? La risposta è: la reach non mi preoccupa.
(Qui è dove vorrei partire con una serie di dati che dimostrano che la mia preoccupazione si regge su basi solide, ma quei dati non li ho perché i profili Facebook sono sprovvisti di Insights, quindi porto a testimonianza esperienza e sensazioni.)
La mia esperienza è che se una Pagina la gestisci bene, se fai un buon calendario editoriale, se ti ci metti e se ci tieni, beh, non hai nulla di che preoccuparti. La Pagina di C+B fa il 50% di reach a occhi chiusi. La Pagina di Zandegù, che è aperta da più tempo e che fino a poco fa raggiungeva a mala pena il 18%, da qualche mese raggiunge il 50% di reach organica senza grossi problemi. La Pagina di un mio cliente che ha un villaggio turistico spesso e volentieri supera il 100%. Non è magia, è mettersi lì e fare le cose per bene. E io ho tutta l’intenzione di fare le cose per bene.
La mia sensazione è che anche i profili richiedono lo stesso sbatti, passatemi il termine. Perché non abbiamo i dati alla mano, ma ho in mente molti profili che a parità di contatti fanno meno interazioni delle tre Pagine che ho appena nominato. Quindi no, la reach organica non mi preoccupa.
Perché aprirò un altro profilo
Non mi dispiace perdere i ricordi del mio profilo: ho scaricato un archivio di messaggi e foto, ma so che con ogni probabilità non lo consulterò mai, non sono quel tipo di persona.
Dopo aver cancellato il mio profilo ne avrò uno nuovo. Lo userò per parlare con i miei amici stretti e i famigliari, perché vi confesso, mi manca usare Facebook per farmi esclusivamente i fatti miei. Non che i fatti miei siano particolarmente interessanti: prevedo di usare questo profilo per pubblicare una verticale di canzoni di Ivana Spagna versione karaoke, le gif di Momo che quando corre fa ridere da matti, più tutta una serie di battute che non fanno ridere nessuno tranne me.
Insomma, le cose che vi interessano rimangono sulla Pagina – a cui fino ad ora stupidamente non ho mai linkato. La trovate qui.