Camminavo al parco e ho notato questa targa commemorativa: il viale è dedicato a un tizio che ha raggiunto per primo il punto più a Nord mai esplorato al suo tempo.
Chissà quanto sarà stato difficile, chissà quante volte avrà pensato «chi me lo ha fatto fare, io torno indietro». Ma il punto è: se lui se lo fosse chiesto non avrebbe mai nemmeno iniziato il viaggio. Oppure avrebbe mollato nel bel mezzo del cammino perché era troppo lungo, ci voleva troppa pazienza, e comunque a cosa sarebbe servito, tanto valeva cambiare rotta.
Anche i social media sono così. Un viaggio che inizi con le migliori intenzioni, poi ti accorgi che è più difficile di quanto sembrava, ti viene voglia di prendere una scorciatoia, ma le scorciatoie per il punto più a Nord non esistono. Entrare in una comunità e conversare per davvero è come esplorare: è difficile, richiede tempo e anche se studi a memoria tutte le mappe non sai mai quello che troverai nel viaggio – a meno di fare una strategia di comunicazione online fatta come si deve, una cosa che, ammettiamolo, per la fretta e per la voglia di partire non fa quasi nessuno.
Però hai presente la soddisfazione quando raggiungi la terra ferma, ti guardi indietro e vedi che bel percorso hai fatto?