Quand’ero all’università ho lavorato per qualche mese in un museo che si occupava di ecosostenibilità. Facevo la guida, accompagnavo le persone nelle varie aree didattiche del museo. Una di queste aree era dedicata agli imballaggi – utili, anzi necessari, benché talvolta molto inquinanti. Nell’area degli imballaggi tra le varie cose c’era anche una fotografia di un camion, e accanto al camion c’erano delle foto di bottiglie di plastica, tipo quelle dell’acqua. Confrontandole potevi notare che se trasporti bottiglie quadrate utilizzi meglio lo spazio, mentre se trasporti bottiglie tonde lasci un sacco di spazio vuoto.
Guardando quelle bottiglie veniva naturale pensare «ecco vedi, se facessimo solo bottiglie quadrate ci vorrebbero meno viaggi in camion per trasportarle, e quindi si inquinerebbe meno». Era facile risolvere il problema, perché nessuno ci stava pensando? Perché le bottiglie tonde non erano illegali?
Così io sono andata da mio padre, che nel frattempo stava mettendo su la sua azienda (una lunga storia di cui dirò un’altra volta) e stava scegliendo le bottiglie in cui mettere il latte. Aveva scelto bottiglie tonde, tondissime. Gli ho detto «papà, non capisci, le devi fare quadrate, è per il bene dell’ambiente», e gli ho spiegato il contenuto di quell’immagine. Lui mi ha detto «ah, è questo che hai imparato» (non era una domanda, ma un’affermazione) e se n’è andato.
Gran parte del mio lavoro è dedicata a dire ai miei clienti «guarda che è più complesso di così»: è diventato un mantra, lo ripeto in continuazione, ma non basta. È difficile vedere la complessità quando ovunque ti giri sembra che basta andare online e TAC, ecco un sacco di persone che ti seguono, un sacco di clienti che comprano.
A me a volte verrebbe da dire sai che c’è, continua a crederci, vai da quelli che te lo fanno credere, io non ce la faccio a spiegartelo. Poi mi torna in mente la storia delle bottiglie tonde di mio padre e mi viene da ridere, perché le bottiglie tonde del latte prima di essere caricate sul camion vengono messe in casse quadrate, 6 per ogni cassa, mica caricate così, sciolte, messe sul camion una a una. Però lo devi dire che ci sono le casse quadrate, lo devi dire specialmente a chi non le ha mai viste.
Sembra tutto semplice, forse perché uno spera che lo sia. Ma il basta fare e il cosa ci vuole non esistono. Se approfondisci scopri che è più complesso di come sembra, sempre. Però la complessità devi volerla vedere, e dopo che l’hai vista devi avere voglia non dico di abbracciarla, ma almeno di tenerla presente.