Quando ho deciso di eliminare i commenti dal blog l’ho fatto per una serie di motivi. Visto che mi è stato chiesto più volte quali sono provo a riassumerli qui.
Il mio blog non serve a conversare
Questo è uno spazio in cui io condivido le mie esperienze e i miei dubbi, non uno spazio dedicato alla conversazione. I motivi per cui scrivo sono, in ordine di importanza:
- promuovere la mia attività
- chiarirmi le idee su ciò che penso
- mettere nero su bianco le cose che ho imparato, in modo da ricordarmele
- e infine cercare un confronto
Amo il confronto approfondito, non il botta e risposta
Non che uno sia meglio dell’altro, io semplicemente ho questa caratteristica di preferire confronti meno rapidi; è anche un limite, me ne rendo conto. Quando ho chiuso i commenti sul blog avevo una strategia: filtrare i commenti per ordine di «quanto vuoi andare a fondo». Infatti i commenti non hanno cessato di esistere, si sono solo spostati, per ora principalmente via email. Chi mi scrive, oltre a dire che ha letto un determinato post e magari a chiedermi delle cose a riguardo, mi racconta di sé, mi manda dei link, condivide pezzi della sua storia. La conversazione spesso avviene in tempi molto dilatati, è bello vedere come le cose cambiano nel corso del tempo. È una cosa che mi arricchisce come poche al mondo, sia a livello personale che professionale, e non credo che un tale grado di approfondimento e condivisione sarebbe potuto avvenire sul palco pubblico dei commenti.
Non posso essere attiva su tutti i fronti
Alla fine qui ci sono solo io a fare la maggior parte delle cose (tranne le fatture! Quelle le fa e invia Beatrina, senza di lei morirei). Così ho scelto di presidiare solo alcuni canali e mollarne altri, proprio come prèdico sempre nei miei corsi dicendo che la qualità è meglio della quantità. E funziona.