Regali di Natale per freelance

Può sembrare prematuro, ma questo è proprio il momento giusto per pensarci

Ho pensato di scrivere un post che si può usare in due modi: come lista da girare a Babbo Natale o come guida ai regali di quest’anno, per non arrivare all’ultimo minuto.

Può sembrare prematuro, ma questo è proprio il momento giusto per pensarci: l’anno scorso Ivan e io abbiamo comprato tutti i regali online durante il week end del Black Friday – che quest’anno cade tra il 25 e il 27 novembre, cioè il prossimo week end – risparmiando molto tempo e un po’ di soldi.

[NB: Da venerdì 25 a martedì 29 c’è lo sconto black friday anche sugli abbonamenti di Guido! Stai in campana]

Non so se gli articoli che ho segnalato in questa lista saranno in saldo, ma li ho presi da ecommerce che normalmente fanno lo sconto in quel periodo, quindi consiglio di iniziare a dare un occhio e poi tornarci sopra tra venerdì e domenica prossimi. Buono shopping!

Una foto pubblicata da YoRi (@yori0515) in data:

Il freelance che beve (caffè)

Bere una quantità smisurata di caffeina o teina è il vizio della maggior parte dei freelance che conosco. E fortunatamente il settore tè e caffè è piuttosto rifornito di accessori piccoli e grandi per fare dei bei regali, come il set Bodum Bistro, per gli amanti del design scandinavo: c’è il bollitore, il macinino, la caffettiera french press. Oppure tazze e tazzine di tutti i tipi. Ivan e io abbiamo una tazza da viaggio Bodum ciascuno, la usiamo da anni con gioia. E poi abbiamo messo gli occhi su questo set di tazze da tè finto vintage, che i colori pastello ci piacciono tanto (e poi costano davvero poco!). Poi c’è il set da uno per il freelance che lavora da solo, la tazza Penguin di Pride and Prejudice, la tazza minimal Le Creuset. E non poteva mancare una collezione quasi infinita di tè tra cui scegliere – noi beviamo spesso «Viaggio in Provenza». L’ecommerce in questo ultimo caso non c’è: i tè si comprano inviando una mail o andando in negozio.

Una foto pubblicata da @jembenton in data:

Il freelance che viaggia

Secondo me le trasferte sono quel momento in cui il freelance ha bisogno di particolari coccole. Dopo un viaggio in treno di sei ore con il laptop sulle gambe e la connessione ballerina, non c’è niente di meglio che fare una doccia con un bagnoschiuma che sa di agrumi e ti dà una botta di vita. Per il settore borse e valigie c’è solo l’imbarazzo della scelta: quella a pallini per la primavera, quella morbida e leggera che si può anche ripiegare in un trolley, quella piccola ma chic per chi va e torna nel giro di poche ore, quella a scacchi scozzesi che quest’anno vanno tanto. Nella borsa è indispensabile il power bank (divertenteminimal) e il cavo da tre metri per iphone – che, lo giuro, ti cambia la vita. Non indispensabile, ma bello da regalare, il set Dream Team con lo spray per cuscino e il roller anti stress per dormire sonni tranquilli.

Una foto pubblicata da unpizzicodiviola (@unpizzicodiviola) in data:

Il freelance con la schiscetta

I contenitori porta pranzo sono la mia passione: ho una piccola collezione di bento box giapponesi che ovviamente non uso mai ma da cui non mi posso separare. Quindi anche se potrei andare avanti all’infinito mi limito a segnalare gli articoli più utili e pratici, a cominciare dal porta pasto più economico, che va bene per uno snack senza posate (e ha la comodità della chiusura con elastico), così come questo set di Pusheen composto da quattro contenitori per mandorle, caramelle, uvetta, affini. Per pasti più seri c’è il contenitore termico e anche un po’ hipster in alluminio – che fa tanto Into the Wild. E poi quello in plastica e chiusura a clip con porta salsa, divisorio e forchetta. Il tutto si può corredare con fiaschetta termica o con mug termica da teenager e guantini abbinati (che io ovviamente ho: viva i teenager di qualunque età). Altrimenti c’è il classico bento box a due piani – ma perché andare sul classico quando puoi avere quello di Creamy? (No, non compratelo, costa uno sproposito tra spedizione e dogana.) La chiudo qui, anche se potrei dire degli accessori per bento e degli stampini per uova.

Una foto pubblicata da Shimmertail (@shimmertailmermaid) in data:

Il freelance che vive in ufficio

Il freelance che vive in ufficio apprezzerà di sicuro la lavagna luminosa con le letterine mobili, il libro Reinventing Ikea con gli hack per trasformare i mobili Ikea in pezzi unici, la scatola di latta «my serenity» con tre Yankee Candle di vetro. Poi non prendiamoci in giro, se si tratta di un ufficio in casa il freelance è solito imbruttirsi e girare in pigiama, e allora la coperta a coda di sirenetta cade a fagiolo, così come gli scalda mani – a me piacciono quelli di Pusheen o quelli con il volpino. Forse per questo tipo di regalo bisogna avere un po’ di confidenza, ma se volete abbracciare lo «stile lounge» io consiglio anche di dare un occhio a queste vestaglie e pigiami perché sono caldi, belli, curati. E poi sì, è vero che si lavora da casa, ma è anche vero che per le Skype call bisogna rendersi presentabili: e su questo non posso non nominare il set di rossetti a lunga durata Marc Jacobs con pochette rigida, che mentre scrivo costa 34£ e io non me lo spiego, è un affare imperdibile.

Una foto pubblicata da Lauren Nham (@laurennham) in data:

Il freelance che ha bisogno di una pausa

Poi ci sono quei freelance stressati, anzi, alzi la mano chi non lo è. E secondo me in quei casi un bel libro-non libro è l’ideale. Nella mia wishlist ci sono Snail my email, un libro di lettere scritte a mano nato da un progetto di cui si può leggere tutto qui, il libro di 100 trucchi per sembrare intelligente durante le riunioni, il libro da compilare che ti insegna a prendere la vita più alla leggera e a godertela un po’, e infine il libro di attività per quando sei, ehm, al cesso. Altri libri che invece ho e mi sento di consigliare sono raccolti in due post, questo qui e quest’altro, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

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