Da qualche tempo ho raddoppiato la frequenza di pubblicazione sul mio blog: da uno a due post a settimana. Non è una cosa che ho deciso, è semplicemente successa, non so quanto durerà. Qui provo a tirare le somme su cosa è cambiato, per punti. Alcune cose sono conseguenze, altre cause del cambiamento; altre sono semplicemente robe di cui ho preso coscienza e che probabilmente c’entrano con la mia produttività:
- ho cambiato modo di scrivere: scrivo su carta con i pennarelli a punta media sprecando un sacco di pagine dei miei quaderni, perché di ogni pagina uso solo una facciata. Non è bello, ma per me funziona.
- Scrivo tanto: programmo i post a blocchi di due o tre, anche quattro. Ho i momenti di concentrazione-giusta-per-scrivere e dato che non sono frequenti li sfrutto più che posso.
- Sono più ricettiva, mi appunto le cose che succedono e le conversazioni che mi stimolano, spesso usando Google Keep. Le tiro fuori dopo un po’ e vedo se l’argomento può essere interessante per un post.
- Ripetersi è ok: aiuta a chiarirsi le idee e a chiarirle anche a chi ti legge. La maggior parte dei miei guru si ripete.
- Contraddirsi è ok. Non sui metodi forse, ma sui modi sì.
- Misurare i dati è fondamentale. Io per esempio in questo momento ho un 60% di nuovi visitatori, vuol dire che non solo sono in fase di crescita, ma che c’è un gruppo di persone che non ha mai letto niente di me: non posso dare le cose per scontate (e posso ripetermi, e se faccio riferimento a qualcosa di mio devo linkarlo).
- Alcune persone mi hanno scritto e non hanno capito che stavano scrivendo a me; arrivavano da referral e non si sono accorte, navigando, di essere finite su questo sito e poi di stare parlando con me e non con il referral. Questo mi fa pensare due cose:
- il mio sito è anonimo. Quello nuovo non lo sarà più: ho fatto un lungo percorso per assicurarmi questa cosa, è stato bello e faticoso, ve ne parlerò.
- Le persone, io per prima, navigano in maniera distratta. Ripetersi è ok. Ma dire tante volte chi sei e cosa fai (o meglio: dirlo nei punti giusti, in modo che sia chiaro) è fondamentale.
- Lavorare con clienti diversi è di capitale importanza: gli stimoli che ricevi da ognuno, e il modo in cui ognuno ti fa crescere in maniera diversa si riflette sulle cose che scrivi e che hai da dire.
- La formazione continua è importante, ma è ancora più importante a chi affidi la tua formazione: che cos’ha da darti quella persona, quanti stimoli in più porta nella tua vita. Il corso dei 300 Returning Customers di Naomi Dunford che ho fatto un anno fa sta dando i suoi frutti adesso, e molta della mia creatività viene da lì. Io credo che aver valutato i miei docenti di pancia sia stata una delle decisioni (inconsapevolmente) più sagge che ho preso fino ad ora.
- E in generale: meno paranoie. Non è che bisogna scrivere per vincere i premi Pulitzer, quindi calma e scrivere. E rileggere, e poi pubblicare.