Ho una cartella che si chiama «guru», nel mio feed reader. Ci sono i post che non voglio perdermi, quelli che leggo anche quando ho poco tempo, perché sono scritti da gente che a vario titolo mi ispira sul lavoro. Non pubblicano infografiche né mi insegnano 10 modi per usare Instagram come azienda, spesso i loro post non superano le 20 righe. Ma quando li leggo succede una cosa impagabile: mi fermo e rifletto.
Questa mattina ho pensato che uno di loro non avesse più il diritto di starci, in quella cartellina lì. Per la terza volta ho avuto la sensazione che volesse vendermi qualcosa di nascosto, e a me non va. Ma anche questo mi ha fatto riflettere: ho riletto i suoi vecchi post e poi gli ultimi, e messo a fuoco tre cose per scrivere un buon post – e parlo come lettrice prima di tutto:
- Te la giochi con il titolo: il tempo di noi lettori è prezioso, se nel post non troviamo quello che il titolo ci aveva promesso ci arrabbiamo.
- Non dire mai «ne approfitto per dirvi»: se devi approfittare di una cosa per dirne un’altra, forse stai andando fuori tema. Perché non scrivi un altro post, piuttosto?
- Vendere è ok, basta che lo dichiari: se leggiamo il tuo blog è perché ci interessa quello che fai, quindi siamo contenti se quello che hai da offrire lo metti bene in evidenza.