Siamo tutte Peggy Olson

il doxing è quando raccogli e pubblichi su internet delle informazioni su una persona, e queste informazioni sono false.

doxing

Un paio di settimane fa è successa una cosa strana. Erano le sette di sabato mattina, io stavo controllando le notifiche su Facebook come faccio sempre quando aspetto il treno, e ho visto che un mio contatto (una ragazza conosciuta ai tempi dell’università e mai più rivista) aveva inserito un commento molto lungo sotto un mio post.

Il suo commento, inserito nella tarda sera di venerdì, diceva che io mi faccio mantenere dalla mia famiglia (vengo da una famiglia di agricoltori, mio padre ha aperto un caseificio, quindi tecnicamente è un imprenditore: cosa che farebbe di lui una persona ricca, secondo alcuni). Il commento diceva inoltre che lei ha visto il latte di mio papà al supermercato, ma non l’ha comprato perché è risaputo che il latte di mucca è cancerogeno. E poi che il mio ultimo post su Instagram, in cui compariva la parola «Biancospino», sembrava che dicesse in realtà «merdosino» (o qualcosa del genere, non mi ricordo esattamente).

Quell’ultima cosa del merdosino mi ha fatto ridere, il resto no. Mi ha dato fastidio che per ore fosse stato visibile nel mio diario di Facebook un commento in cui si dicevano cose false sul mio conto. Sui soldi, per di più, che è un argomento molto personale.

La cosa che questa ragazza ha fatto sulla mia bacheca si chiama «doxing»: il doxing è quando raccogli e pubblichi su internet delle informazioni su una persona, in modo che siano visibili ad altri, e queste informazioni che pubblichi sono false ma verosimili (quindi chi le legge può pensare che siano vere, e anche dopo che tu le cancelli rimangono lì, nella testa di chi le ha lette).

Mi sono chiesta: ma se io fossi stata un uomo, lei il commento l’avrebbe inserito lo stesso? Non lo so. Ma più ci penso e più mi convinco che c’è qualcosa di strano nel modo in cui si parla delle donne che lavorano, e che magari fanno carriera, e che guadagnano dei soldi. Diffidenza, tipo. La sensazione che ci sia sempre qualcosa sotto – ti mantengono i tuoi, oppure sei stata carina con qualcuno, o tuo padre ti ha raccomandata. E sono di nuovo gli anni ’60, e siamo tutte Peggy Olson che per fare la copywriter l’ha sicuramente data via a Don Draper.

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