Agosto è quasi finito e noi lo abbiamo passato a tinteggiare, scartavetrare, stuccare. Quando è arrivato il momento più bello, e cioè quello di montare i mobili della prima stanza dello SpazioFigo, eravamo già stanchi: si vede dalle facce del video qui sopra (oppure qui, per chi legge da newsletter).
Perché c’è un ufficio condiviso?
Lo SpazioFigo ha molti più metri quadrati di quelli che servirebbero a Ivan e me per lavorare. Tra i vari metri in più ci sono quelli di una stanza che abbiamo chiamato “ufficio condiviso”: una stanza con quattro scrivanie, occupate da persone che avranno voglia di venire a lavorare qui.
Perché abbiamo pensato a un ufficio condiviso, quando è evidente che siamo due introversi che amano la quiete?
Lo abbiamo fatto per due ragioni. La prima è che questo progetto, come tutti i nostri progetti, non può essere solo un’uscita: deve essere pensato per ripagarsi da sé. Ciò che abbiamo fatto quando ci siamo messi alla ricerca di un ufficio (prima di contattare gli agenti immobiliari, prima di pensare alla zona o al tipo di immobile), è stato fare il piano economico dello spazio: quali attività si svolgeranno dentro lo SpazioFigo, quante di queste si possono trasformare in entrate, e quante volte bisogna venderle per andare in pareggio. Poi abbiamo trasformato questo piano in una bozza di business plan, che ci ha guidati durante la ricerca.
Avere chiara l’identità e il target dello Spazio Figo prima che esistesse ci ha permesso di fare una ricerca più mirata. Avere un piano economico ci ha permesso di capire se i soldi che avevamo da parte erano sufficienti per iniziare questa operazione. (Più cose sul budget in un prossimo post, se volete).
Un luogo atipico in cui lavorare
Il secondo motivo per cui nello SpazioFigo ci sono quattro scrivanie in affitto è che siamo convinti che in questo momento manchi un luogo «atipico» in cui lavorare se fai una professione che in qualche modo ha a che fare con la creatività. Ci siamo detti: se manca lo facciamo noi.
Ecco perché nell’ufficio condiviso di SpazioFigo ci sono quattro scrivanie e non venti: la creatività non va d’accordo con il viavai di persone, ha bisogno di quiete. Ed ecco perché non ci saranno momenti di networking ma corsi di torte con le meringhe o corsi per costruire un sensore di temperatura: perché la cosa che ci è servita di più, da quando lavoriamo in proprio, è conoscere persone che hanno voglia di fare cose, e di farle per davvero.
È bello che questi piani stiano diventando veri: siamo stanchi ma sotto quelle occhiaie c’è soddisfazione e felicità. Se volete fare parte di questi piani, affittando una scrivania o un’aula per un corso, scriveteci: vi aspettiamo nella inbox dell’account Instagram di @SpazioFigo.