Mi è arrivato più di un invito a scrivere del mio ufficio in casa, così ho deciso di coglierlo, e già che ci sono vado nei dettagli: vi racconto tutto su scrivanie, sedie, quaderni, agende, calendari, persino sulle penne. Se non siete fanatici di arredamento o di cartoleria questo è il momento giusto per andarvene con un sorriso di circostanza.
Scrivanie e altri mobili

Partiamo dalle cose grosse: le scrivanie, tanto per cominciare. Dove metterle, come metterle?
Noi abbiamo deciso di comprare due assi di abete (Leroy Merlin, 22,70 € e 11,00 €) e ancorarle al muro: così abbiamo creato la nostra scrivania – che è una sola, ma abbastanza lunga e spaziosa per ospitare i due laptop e lo schermo esterno di Ivan. I vantaggi di avere la scrivania contro il muro (anziché al centro della stanza) sono due: hai molto più spazio libero nel resto della stanza e non hai cavi che corrono sul pavimento. Inoltre, se usi una soluzione fai da te come noi, puoi dare alla tua scrivania la forma che vuoi – ad esempio noi abbiamo usato due assi, una lunga e una corta, per sfruttare l’angolo con una forma a «L». L’unico accorgimento è che sul muro bisogna dare uno smalto impermeabile, perché appoggiando i piedi si sporca molto di più. E sulle assi, ça va sans dire, ci va l’impregnante.
Per fare passare i cavi abbiamo bucato le assi (mio padre si è procurato questa punta cilindrica per trapano), e poi avvitato due ciabatte sotto la scrivania, una per ogni postazione. In questo modo non abbiamo cavi che corrono sulla scrivania, una bella liberazione.
Le sedie sono queste (Centro Ufficio Loreto, 228 € l’una), comodissime e carine, ma inadatte: prendere delle sedie bianche per l’ufficio non è una grande idea, soprattutto se metti spesso i jeans neri.

Altri mobili fondamentali: la cassettiera su rotelle per la cancelleria (Ikea, 109 €) con i divisori interni (Ikea, 6,99 €), lo scaffale in metallo che fa da piano d’appoggio e che divide l’area lavoro dall’area riunioni e svacco (Ikea, 130 €), il divano che usiamo nella suddetta area, che ho usato come set per i video, e che quando c’è bisogno diventa un letto per gli ospiti (sempre Ikea, 299 €). Non fondamentale, ma sempre carino e utile sia come cestino per la carta sia come contenitore: Le Sac en Papier (Jelanie, 9,90 €).
Agende e calendari

L’agenda di carta definitiva per me è la Day Designer, ma quest’anno – colpo di scena – ho smesso di usarla.
Della Day Designer (che si compra online per 59 $, quindi come dicono gli americani è un commitment) mi piace la carta, la robustezza, il layout delle pagine, il calendario mensile. Non è l’ideale se vuoi portarla in giro e contemporaneamente stare leggero, perché è piuttosto grossa. Però è perfetta come agenda su cui prendere appunti: è l’ideale per chi come me scrive un sacco, non si limita a segnare gli impegni della giornata. Inoltre: è un bellissimo oggetto.
Come dicevo, però, quest’anno ho smesso di usarla. Da quando la paziente Audra mi fa da assistente e da quando ho molti progetti in collaborazione con Ivan, devo per forza condividere i calendari e coordinare gli impegni. Quindi sono passata a Google Calendar (che da telefono, secondo me, è inutilizzabile). Ci sono passata per forza più che per scelta, e quando devo davvero fare chiarezza sulla mia settimana torno sempre alla carta.
In ufficio abbiamo anche un calendario a muro: ogni anno in autunno Ivan e io facciamo il nostro calendario marketing per l’anno successivo, e il calendario a muro è il posto dove segniamo le due cose più importanti di quel calendario – cioè i lanci e le ferie, che è sempre bene avere sott’occhio. Usiamo il calendario di Typp’ Berlin (Etsy, 19,90 €) perché ci piace il lettering, ha una bella carta spessa, le iniziali dei mesi in inchiostro color oro. E arriva da Berlino, che fa tanto figo.
Quaderni e planner

I vari piani editoriali non entrano nel calendario di Google né nell’agenda. Hanno un calendario a parte, perché mi piace pianificarli a prescindere dagli impegni giornalieri. Come dire: il calendario editoriale è questo, non importa se hai tanti impegni, va mandato avanti a prescindere dagli appuntamenti. Dividere le cose fino ad ora ha funzionato, ed è un metodo che mi sento di consigliare.
Quest’anno per i calendari editoriali sto usando il planner Muji (il nome vero è «agenda da tavolo A5 kraft», 9,90 €). L’anno scorso avevo quello di Paperchase, che era molto meglio perché rilegato e con più pagine, ma adesso lo stesso layout lo fanno solo con copertina a fiori, bleah. Su come fare un calendario editoriale avevo già detto tante cose, non mi ripeto.
L’unico altro quaderno che uso è il mio fedele blocco giallo a spirale. Lo usa pure Ivan, ne abbiamo comprato uno stock circa due anni fa e non siamo mai tornati indietro: i blocchi gialli hanno solo pregi e nessun difetto (Mead Cambridge, 4,59 $).
Penne
Visto che la standardizzazione è tutto, pure le penne nel nostro ufficio sono comprate in stock. Forse siamo noiosi, ma ci piace scrivere sempre con la stessa penna – tipo la Quattro Colori di Paolo in Camera Cafe.
Io uso le Paper Mate Flair M (12 pezzi, 9,65 £), Ivan gli Sharpie (extra fine point e fine point, 12 pezzi 19, 95 €). Pennarelli: solo e sempre i Giotto Turbo Maxi, una passione che va avanti dalla scuola materna (24 pezzi, 6,45 €),
E questo è tutto sul nostro ufficio in casa. Ci sarebbe ancora da dire dell’archivio documenti, ma ne avevo già scritto qui, non mi dilungo oltre.