Vendere prodotti digitali online: alcune cose che ho imparato

Una lista che serve a me per promemoria e a te per aprire il tuo ecommerce di file.

Negli ultimi mesi ho imparato molto sul vendere prodotti digitali online grazie al mio corso di SMM per blog. Qui c’è una lista che serve a me per promemoria e a te per aprire il tuo ecommerce di file.

Sono tutte cose pratiche, e poi c’è una cosa in più, è anche questa pratica ma un po’ meno perché riguarda le persone. Le persone sono una grossissima variabile del vendere (online), ed è ovvio che sia così dato che vendere è entrare in una relazione, solo che uno non ci pensa mai. Questa cosa forse è la più importante tra quelle che ho da dire, ed è alla fine del post.

Scrivere i contenuti della pagina delle vendite

La prima cosa che ho fatto – prima ancora di scrivere il corso – è stata scrivere i contenuti della sales page. Ho messo nero su bianco a chi si rivolge il mio prodotto, a cosa serve, che obiettivi raggiunge chi lo compra. Poi ho scritto anche a chi e a cosa non serve. Scrivere la sales page mi ha aiutata in due modi:

  1. Valutare. Non avevo ancora il mio prodotto in mano, ma avevo una sua sintesi. Potevo valutare con più attenzione se investirci aveva senso oppure no, e potevo farmi delle domande chiare: esiste il target a cui mi voglio rivolgere? Ci sono già dei prodotti simili sul mercato, e se sì, come sono fatti e quanto costano? (Quindi ho ricercato, ho comprato quello che mi sembrava utile, ho imparato, ho rielaborato.)
  2. Chiarirmi le idee prima di scrivere. In seguito ho iniziato a scrivere il corso, e avevo bene in mente a chi stavo parlando, cosa dovevo inserire e cosa no; la pagina finale è poi cambiata un po’, ma quella traccia mi ha aiutata a tenere fede ai miei intenti, a mantenere una coerenza interna al mio corso.

Disegnare la pagina delle vendite

(Questo è un punto che inizialmente avevo sottovalutato, non fare come me e pensaci subito.) Se usi un sito su WordPress, e il tuo tema non è fatto per vendere e non prevede una sezione ecommerce, hai tre opzioni:

  1. Usare un plugin e adattarti a widget fluttuanti e call to action poco visibili;
  2. Ospitare tutto su una piattaforma esterna, che nella maggior parte dei casi è solo in inglese;
  3. Scrivere (o farti scrivere) il codice.

Dopo diverse prove ho optato per la terza opzione. La pagina d’acquisto me l’ha disegnata @iscarlets in circa tre giorni di lavoro (suo, ma anche mio, che ammettiamolo, sono pignolissima). È una cosa che inizialmente non avevo previsto e che mi sarebbe costata sui 400 euro se lui non fosse la mia dolce metà.

(Per maggiori dettagli sulle opzioni 1 e 2 leggi la Digital Doula: guida alla vendita di prodotti scaricabili)

Plugin, pagina di checkout, email di conferma

Ho provato un sacco di plugin per gestire i prodotti, il carrello, il checkout, il download e le email di conferma/errore. Mi sono trovata bene con Easy Digital Downloads, gratis e facile da impostare, fatto apposta per i prodotti digitali.

Per i pagamenti ho affidato tutto a PayPal, che si prende il 4% su ogni transazione.

Tra tutti i testi che ti trovi a scrivere quando vendi un prodotto online ce ne sono due a cui secondo me vale la pena dedicare molto tempo e attenzioni:

  1. La pagina checkout: io ho scelto di chiedere alle persone solo ciò che mi serve veramente in quel momento, e cioè il loro indirizzo email al quale inviare il file. Lato positivo: non sono scoraggiate da un form lungo da compilare. Lato negativo: devo riscrivere a tutti per farmi dare i dati ai quali intestare la fattura.
  2. La mail di conferma d’acquisto: nella mia email di conferma c’è il link alla mia newsletter – che è il miglior modo per rimanere in contatto con un cliente e fargli avere mie news in futuro.

Costi fissi

Per ogni copia venduta devo calcolare queste spese fisse: circa 30% di tasse, 4% di transazione PayPal. Sul PDF da 23 € quando ero nel regime dei minimi rimanevano 15,40 euro, poco più della metà – ora, nel regime ordinario, mi rimangono circa 7 €.

Persone

Se sei un consulente e sei abituato a vendere i tuoi servizi, probabilmente hai una routine: prima di prendere un cliente ci parli, cerchi di capire cosa vuole e cosa si aspetta, ti assicuri di essere la persona giusta per quel lavoro. La responsabilità è (in gran parte) tua.

Quando vendi online non funziona così: tu scrivi una sales page più precisa che puoi, e poi saranno gli altri a decidere se leggerla, quante righe leggerne, quanta attenzione prestare prima di spendere i loro soldi. La responsabilità anche sua.

Da cui discendono tre cose:

  1. Le azioni presale, che comprendono le email e i post in cui racconti del tuo prodotto e di come lo stai costruendo, non solo vanno fatte, ma sono importantissime: i migliori clienti saranno coloro che compreranno dopo aver letto le tue parole. (E su questo: è importante imparare a fare un lancio come si deve).
  2. C’è la possibilità di avere dei clienti insoddisfatti: datti delle linee guida su come trattarli, e chiedi loro qual è il motivo dell’insoddisfazione. Cerca di capire chi sono, se il prodotto era adatto a loro, se si è trattato di un acquisto disinformato, se c’è la possibilità di renderli felici.
  3. La relazione con il cliente è tutta spostata nel post vendita: oltre a essere un grosso impegno è anche una grossa opportunità per fare un servizio (rispondere alle domande, chiarire alcune cose, offrire altre risorse) e per avere dei preziosi riscontri sul tuo prodotto e su quali percorsi le persone fanno per arrivare a te.

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